Pochi giorni fa, durante un telegiornale, sentivo parlare Lorenzo Cesa.Parlava di legalità, era convincente.Mi chiedo come è possibile che certi politici siano tacciati di bassa moralità anche di fronte ad una tale mostra di rigore.Lorenzo Cesa è del partito dell’Unione di Centro.L’UdC ha preso tanti voti in Sicilia, in un’isola che oggi è molto più che ieri reattiva sul fronte mafia.Grazie ai voti siciliani, l’UdC elegge al Senato della Repubblica tre uomini, due dei quali sono:SALVATORE CUFFARO, detto Totò – condannato in primo grado per favoreggiamento, per aver passato informazioni riservate ad un mafioso.SALVATORE CINTOLA - indicato come «amico personale» del capomafia Giovanni Brusca (ora pentito) e fra gli uomini politici coinvolti nel progetto di Leoluca Bagarella che voleva realizzare il partito di Cosa nostra “Sicilia Libera”. Di Cintola parlano i pentiti Antonino Calvaruso, Balduccio Di Maggio, Mario Santo Di Matteo e Tullio Cannella.Di Cintola, “l’amico di Brusca” scrive il 17 aprile ’08 su La Stampa Lirio Abbate, il giornalista di cronaca più volte minacciato dalla mafia.Sentire Lorenzo Cesa parlare di legalità è una di quelle cose che allontanano dalla politica.Sentire Lorenzo Cesa parlare di legalità è una di quelle cose che fanno vomitare.